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Knitting e Arte con il cardigan Deco

Festeggiamo l’arrivo della primavera con un appuntamento che ci vedrร  in presenza dal 21 al 23 marzo a Rovereto (TN) presso i locali dell’Accademia di comunitร  La Foresta di Rovereto.
Protagonisti del workshop saranno il cardigan Deco di Kate Davies e le opere futuriste di Fortunanto Depero.

Deco, รจ un cardigan ispirato dallโ€™architettura futurista, in particolare, al Paramount Building
di New York City. Davies immaginava lโ€™edificio capovolto e โ€œtradottoโ€ in un cardigan con una sagomatura al punto vita; guardando la griglia nellโ€™atrio dello Squibb Building di Ely Kahn vedeva bene esattamente cosa aveva in mente. 

Dalle pagine del suo blog:
โ€œQuando ho iniziato a disegnare questo cardigan, avevo in mente gli edifici.
Adoro i graziosi arretramenti che caratterizzano i grattacieli Art Dรฉco e moderni di New York e ho pensato che un elemento architettonico simile sarebbe stato perfetto, se capovolto, come sagoma del punto vita di un maglione. Questa griglia metallica dell’atrio dell’edificio Squibb di Ely Kahn suggerisce il genere di cose a cui stavo pensandoโ€
.  

Qualche mese dopo, sempre nelle pagine del suo blog Kate Davies cita Fortunato Depero e in particolare una sua illustrazione per American Vogue Magazine 1930.

โ€œFinalmente!ย Ho pubblicato Deco!ย 
รˆ chiaro che sono in ritardo sui tempi in piรน di un senso: sembra che i futuristi abbiano avuto l’idea di specchiare i grattacieli sugli abiti molto prima di me
โ€.

Quindi quale ambientazione migliore di Rovereto avremmo potuto scegliere?
Come ormai di consueto per i nostri appuntamenti di Knitting e Arte, introdurremo il workshop con una visita museale guidata presso La Casa d’Arte Futurista Depero .

PROGRAMMA

21/03
ore 15,30 ritrovo a Rovereto presso Casa Depero
ore 15,45/17 visita guidata a Casa Depero
oreย  18 aperitivo presso La Foresta, chiacchiere e knitting libero sino allโ€™ora di cena

22/03
ore 10/13 workshop Deco
ore 13/15 pranzo 
ore 15/18 workshop Deco

23/03
ore 10/ 13 conclusione workshop Deco 


Docente: Donna L. Galletta – ass. Knitiviktim ETS
Livello: intermedio
Sede: La Foresta – Accademia di Comunitร  presso ala Nord della stazione FS di Rovereto

Prezzo:
60 โ‚ฌ per chi arriva venerdรฌ pomeriggio. L’iscrizione include il workshop di 9 ore, lโ€™ingresso al museo con la visita guidata, il pattern del modello, aperitivo del venerdรฌ e pranzo del sabato, quota associativa per l’accesso all’Accademia di comunitร  La Foresta (per chi รจ giร  associato a La Foresta il costo sarร  di 55โ‚ฌ).*

50โ‚ฌ per chi arriva sabato mattina. L’iscrizione include il workshop, il pattern, il pranzo del sabato, la quota associativa per l’accesso all’Accademia di comunitร  La Foresta (per chi รจ giร  associato a La Foresta il costo sarร  di 45โ‚ฌ).*

Successivamente all’iscrizione verranno date maggiori informazioni sul filato e sul necessario per lavorare.

Per informazioni e iscrizioni al workshop : knitviktim.ets@gmail.com

*Importante: il workshop รจ riservato esclusivamente alle socie e ai soci dell’associazione Knitivktim. Non hai ancora effettuato l’iscrizione? iscriviti qui

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Padova 2025? Non siamo noi…

Care amiche, cari amici,
abbiamo avuto notizia di una persona che sta contattando coloro che hanno partecipato a Knit Italia 24 per organizzare nei prossimi mesi del 2025 un โ€œfestival della maglia โ€œ a Padova.
Vogliamo chiarire che lโ€™associazione Knitviktim non รจ coinvolta in questa manifestazione.
Come giร  deciso in precedenza, il prossimo appuntamento con Knit Italia sarร  nel 2026 .

Prima di allora abbiamo in serbo per voi altri appuntamenti, on line e in presenza.

Info sui nostri canali social e su queste pagine…

A prestissimo!

Consigliato da KVets · Elizabeth Zimmermann

Perchรฉ il punto “legaccio”? โ€ฆ uno sguardo al libro “Knit one Knit All”

โ€œKnit One Knit Allโ€, รฉ un libro di progetti di Elizabeth Zimmerman, edito dal suo nipote, Cully Swansen, e curato da sua figlia, Meg Swansen, pubblicato nel 2011.

Punto legaccio, il punto geometricamente perfetto

Il libro รจ una collezione di modelli inediti della Zimmermann, tutti a punto legaccio.

Sono rimasta affascinata giร  dal sottotitolo: Elizabeth Zimmermann’s Garter Stitch Designs. (I capi in punto legaccio di Elizabeth Zimmermann)

Avendo letto molti dei libri di EZ sapevo quanto amasse il punto legaccio! Lo definiva โ€œeleganteโ€ e notava che le sue โ€œrighe ondulateโ€ possono essere disposte sia in orizzontale che in verticale, originando modelli insoliti. Scrisse: “I like to think that the very first knitter, doodling with sticks and sinews at the sunny entrance to his cave, or peering at his knitting by the flickering firelight, doodled with, or peered at, Garter stitch; the bread and cheese of knitting, the basic stitch – surely the prototype.” (โ€œMi piace pensare che lโ€™inventore del lavoro a maglia, che giocava con bastoncini e fibra  sulla soglia assolata della sua caverna, o che rimirava il suo lavoro vicino al fuoco scoppiettante, guardasse un lavoro a punto legaccio, il pane quotidiano della maglia, il punto base โ€“ sicuramente il prototipo.โ€)

Trovo interessante anche lโ€™introduzione al libro Knit One, Knit All, dove leggiamo: “Lโ€™idea di questo libro veniva da EZ stessaโ€, e continua โ€œdurante la preparazione del suo secondo libro, la Zimmerman scrisse al suo editore proponendo un libro sul punto legaccioโ€ฆ Molti editori che contattรฒ perรฒ risposero che un libro concentrato su un solo punto non era ben vendibileโ€ฆ Nel febbraio 1977, cercando di convincere un editore, EZ scrisse ‘It [the book] could point out that Garterstitch [sic] is the easiest of all stitches, thus suited pre-eminently to the beginning knitter, but also that the designs are original with me, and quite unusual, and contain sufficient structural novelty to make them appealing to the experienced and adventurous knitter.”  (“Il libro potrebbe dimostrare che il punto legaccio [sic] รจ il piรน facile dei punti, e quindi il piรน indicato per il principiante, ma anche i modelli originali che sono miei e insoliti con un contenuto di novitร  nella struttura tanto da renderli interessanti anche alle mani esperte e desiderose di sfide.”)

L’introduzione continua, affermando che EZ stimolava la creativitร  individuale e che i suoi modelli in genere abbozzavano la costruzione del progetto lasciando allโ€™esecutore la libertร  di sperimentare senza paura di rompere le regole durante il lavoro. Questa filosofia, rivoluzionaria per quei tempi, รฉ uno dei motivi principali per i quali ancora si parla di Elizabeth Zimmermann.

Elizabeth Zimmermann

EZ e il metodo Top-down

Quando pensiamo alla lavorazione di una maglia “top-down”, il primo nome che ci viene in mente รจ quello di Barbara G. Walker, autrice del libro Knitting from the Top, pubblicato nel 1972 da Charles Scribner & Sons, NY. Dopo la Walker ci sono stati altri che hanno seguito il suo esempio e che hanno scritto altri libri sull’argomento.

La Walker – come Elizabeth Zimmermann – era una voce fuori dal coro. Nell’introduzione al suo libro, la Walker scrive: “”La maggior parte dei capi a maglia รจ disegnata per essere lavorata dal bordo inferiore fino al collo o punta vita. Esiste una scuola di pensiero, la quale sostiene che lavorare un capo nell’altra direzione sia molto piรน difficile. Questa idea non รจ di chi lavora a maglia ma di chi scrive le istruzioni per la lavorazione a maglia – forse perchรฉ secondo il sistema “knit-by-numbers”, cosรฌ alla moda oggi, รจ piรน difficile scrivere le istruzioni per un capo lavorato dal bordo superiore verso quello inferiore.” (NdT – traduzione mia personale)
(Knitting from the Top, p.9)

La Walker continua, dicendo che il metodo basato sui “numeri” (i.e. misure varie standardizzate) non rientra nel suo modo di pensare e che nonostante il pensiero popolare, lei trova che lavorare dal bordo superiore verso quello inferiore  sia il migliore modo per ottimizzare il rapporto tra il capo e il corpo che lo porta.

Ci parla della facilitร  con cui ci si possa assicurare che un capo calzi a pennello perchรฉ puรฒ essere provato in qualsiasi momento – essendo lavorato dal collo in giรน – per controllare qualsiasi misura, compresa la lunghezza.

Ma non dovevamo parlare di Elizabeth Zimmermann?? La nostra EZ giร  nel 1970, quindi due anni prima che la Walker pubblicasse il suo libro,  aveva contemplato una maglia lavorata dal collo verso il bordo inferiore. Infatti, proprio in quellโ€™anno ha deciso di condividere questa idea con i lettori della sua newsletter Wool Gathering (Numero 2).

Il titolo dell’articolo nella newsletter รจ “Circular Sweater from the Neck Down” (Maglia lavorato in circolare dal collo in giรน).

L’incipit di Elizabeth non lascia dubbi sulla sua preferenza per il metodo โ€œbottom upโ€, ossia dal bordo inferiore verso il collo, ma per rispondere alle “piรน che occasionali implorazioni pietose” dei suoi lettori, mette da parte le sue riserve per trattare lโ€™argomento della lavorazione โ€œtop downโ€, ossia dal bordo superiore verso il bordo inferiore. Continua poi con un elenco dei problemi che lei trova con questo metodo e le sue soluzioni a questi problemi. Vi riporto solo il numero 3 che io trovo sia quella piรน zimmermanniana e la piรน divertente:

โ€œN. 3 iniziare con poche maglie per finire con tantissime, nonchรจ la lavorazione interminabile del corpo e delle maniche, cosa che io trovo psicologicamente scoraggiante.

Soluzione per il  n. 3
โ€œNon c’รจ soluzione. Se voi siete contenti di farlo, perchรฉ mai dovrebbe dare fastidio a me?โ€

Spun-out, no. 2 (Ristampa del Wool Gathering #2, 1970)
(NdT: Traduzione mia  personale)

Conclude dicendo che le energie che ha speso per spiegare i problemi e arrivare alle relative soluzioni, non sono nulla paragonate alle difficoltร  di invertire il suo solito modo per fare le maglie.

E qui inizia il bello.ย ย Non so se questo sia stato un momento clou per il sistema EPS – Elizabeth’s Percentage System (giร  accennato nel Fair Isle Yoke Sweater della sua primissima newsletter del 1958), ma ho fatto un piccolo studio bibliografico e ho notato che nel suo primo libroย Knitting without Tears (pubblicato nel 1971), Elizabeth parla di percentuali nella costruzione della maglia, ma non parla di โ€œElizabethโ€™s Percentage Systemโ€. Oso a pensare che il sistema EPS system sia statoย maturato piano piano e che Elizabeth l’abbia migliorato con ogni capo che ha creato; fatto sta che giร  qui, nel 1970, non solo parla di una costruzione top-down, ma anche di una costruzione basata non sui “numeri” cosรฌ odiati dalla Walker, ma su UN NUMERO CHIAVE che lei denomina “K” e su dei percentuali dello stesso. “K” รจ il numero di maglie necessario per ottenere la circonferenza desiderata della maglia, misurata all’altezza delle ascelle. Tutte le altre misure sono percentuali di “K” con l’eccezione delle lunghezze del corpo e delle maniche. Se lo capovolgessimo, sembrerebbe una primaย bozzaย di quel sistema di percentuali che, oggi conosciamo come l’EPS!

Ed ecco la storia di EZ e il metodo Top-Down!

Photo credit: Schoolhouse Press Spun out #7 ” Circular Sweater from the Top Down

DLM โ€“ Aprile 2021

Elizabeth Zimmermann

Da Rorschach a EZ: usare la specularitร  nella maglia

Donna Lynne Mansi โ€“ Aprile 2021

In genere, quando pensiamo ad Elizabeth Zimmermann, la associamo o alla giacca BSJ (Baby Surprise Jacket) o al sistema EPS (Elizabethโ€™s Percentage System).  La BSJ รจ diventata unโ€™icona rappresentativa dellโ€™approccio di EZ, pur non essendo tra i primi capi ad essere stati creati; lโ€™EPS, invece, รจ diventato per tanti la base per la creazione di capi su misura lavorati bottom-up o top-down.

Esistono perรฒ altre tecniche unvented da EZ, forse meno conosciute ma non per questo meno geniali. Tra queste troviamo il principio Rorschach, del quale mi appresto a parlarvi in questo articolo.

In Spun Out n. 17 (ristampa di Wool Gathering #7 โ€“ 1972), Elizabeth scrive:

โ€œI have a vintage design โ€ฆ which I call my RIBWARMER. It is made on the principle of the Rorschach โ€“ not circular, not back and front, but Right and Left.

โ€œHo un design vintage โ€ฆ che chiamo il mio โ€œscaldacostoleโ€. รˆ lavorato seguendo il principio Rorschach โ€“ non circolare, non davanti e dietro, ma Destra e Sinistra.โ€
(NdT: traduzione mia personale)

Il Ribwarmer e il Butterfly vest, presentati per la prima volta nel 1956 nella rivista McCallโ€™s Needlework and Crafts โ€“ furono i primi capi che Elizabeth Zimmermann disegnรฒ seguendo il principio Rorschach, detto anche โ€œa costruzione speculareโ€. 

Nei thriller e nei polizieschi sarร  capitato a tutti di vedere un criminale sottoposto al test di Rorschach: si tratta di un test psicologico usato per le indagini della personalitร , basato su macchie di inchiostro simmetriche e casuali che possono ricordare oggetti, persone o animali. Il test prende il suo nome dal suo creatore Hermann Rorschach, che pubblicรฒ le sue ricerche nel 1922. Il suo metodo รจ diventato molto conosciuto negli anni 30 dello scorso secolo. Essendo nata nel 1910, รจ probabile che Elizabeth โ€“ da ragazzina vispa e curiosa qual era – fu particolarmente colpita da Rorschach e dalle sue tavole speculari. Non mi sorprende che sia riuscita a trasferire questa simmetria nei suoi capi non solo usando la maglia ma adoperando anche il suo punto preferito: il punto legaccio.

I capi Rorsach, in pratica, sono lavorati da lato a lato, su due pezzi speculari. Bisogna dire che di recente il pensiero Zimmermanniano tende verso una costruzione interamente senza cuciture: ad oggi, infatti, i modelli per il Ribwarmer e il Butterfly vest presentano la costruzione del capo in un unico pezzo. Tuttavia, la specularitร  della costruzione rimane ed รจ ancora evidente. Personalmente, per quanto riguarda il Ribwarmer e il Butterfly vest, preferisco la cucitura al centro del dietro โ€“ Knitterโ€™s Choice!

Diversi anni dopo, nel 1978, ย EZ perfezionรฒ questa costruzione ย con la creazione del Rorschach Sweater presentato in Wool Gathering # 19. Nella sua descrizione del capo, ci scrive:ย 

โ€œFor some years I have been gnawing on the problem of the RORSCHACH (for Right-and-Left, as opposed to the Front-and-Back) sweater, like the RIBWARMER  โ€ฆ  I could never achieve an organic neckline to suit myself, but now โ€ฆ I think I have it licked. So โ€“ THE RORSCHACH SWEATER is made in halves, Left and Right, in garter stitch.โ€

โ€œDa diversi anni, cerco di risolvere il problema della maglia RORSCHACH (ovvero costruita con un approccio Destra-e-Sinistra, invece di โ€œDavanti-e Dietroโ€) come il RIBWARMER โ€ฆ non sono mai riuscita a creare uno scollo che mi convinceva, ma adesso penso di esserci riuscita. Quindi โ€“ IL RORSCHACH SWEATER รจ lavorato in maglia a legaccio,  in due metร  (Sinistra e Destra.)โ€
(NdT: traduzione mia personale)

La specularitร  del Rorschach Sweater รจ totale ed รจ l’apoteosi del principio di Rorschach applicato alla maglia. Non solo sono speculari le due metร  della maglia, ma ogni metร  contiene una simmetria al suo interno, se le guardiamo dalla prospettive di una immaginaria cucitura che parte dal centro del sottobraccio che arriva fino all’orlo inferiore.

Altri pattern EZ che possono essere messi nella categoria โ€œRorschachโ€ sono:

  •  il 2-Piece Baby Jacket pubblicato in Knit One Knit All.  Questo capo รจ una valida alternativa al suo cugino piรน famoso, la BSJ. รˆ lavorato in due metร  che poi sono uniti al centro del dietro. Per completarlo, si chiude la manica/spalla con un i-cord bind-off e si rifiniscono i bordi con un i-cord applicato.
  • lo Zig-Zag Jacket, pubblicato in Knit One Knit All. รˆ una giacca ampia da portare aperta, lavorata in due metร  speculari e identiche che sono unite con un bordo in maglia a legaccio.
  • I Mystery Mittens che trovate nel libro Knitting Around. Sono delle muffole molto particolari, lavorati in un pezzo unico ma secono il principio della specularitร . Questo progetto รจ un esercizio di sagomatura in maglia a legaccio molto divertente.
  • Meg suggerisce che anche il Suspender Sweater, che trovate in Knit One Knit All, possa essere incluso con i capi Rorschach. In questo caso la specularitร  รจ verticale ed รจ accentuata dai cambi di colori.
  • Io aggiungerei anche il Round-the-Bend Jacket disegnato da Meg Swansen e pubblicato nel libro Handknitting with Meg Swansen. Questa giacca รจ lavorata in due metร  identiche e speculari, con uno spacco sul dietro. La particolaritร  di questo capo รจ che non ha nessuna cucitura perchรฉ le due metร  sono unite sul dietro con una chiusura i-cord a tre ferri โ€œunventedโ€ da Meg.

Abbiamo raggiunto la fine di questo piccolo excursus sul principio Rorschach applicato alla maglia da Elizabeth Zimmermann. Magari la prossima volta che vi capita di vedere una Tavola Rorschach, penserai a Elizabeth Zimmermann!

Consigliato da KVets · Eventi

The Knitting Song

Qualcuno di voi mi ha chiesto della canzone che a volte accompagna i video promo di KN.IT il festival della maglia presentato e sponsorizzato da KnitViktim ETS.

Antonio O. Mansi (aka mio figlio) รจ la mente dietro i nostri video promo. L’anno scorso quando abbiamo cominciato a pubblicizzare il Raduno con Meg Swansen, mi ha proposto “The Knitting Song” – (c) Parlophone 1964 – come colonna sonora del video. L’aveva trovato, suppongo, facendo una ricerca per canzoni che trattano la maglia (!!!). Mi รจ piaciuta subito! Scritta da Billy Oddie negli anni sessanta, ha il tipico beat e sound di quell’epoca: molto up, molto rock ‘n roll, molto KNIT!

Facendo un po’ di ricerca, ho trovato un blog post del 2014 (e anche tanti altri blog post che citano questa canzone.. una sorta di canzone cult per”hard knitter” ). Il blog si chiama “Just call me Ruby” e racconta le avventura knit dell’autrice Susan Crawford
Susan Crawford si รจ specializzata in knit vintage e mentre rovistava in una scatola di vecchi modelli knit, ha trovato il modello per “The Billie Oddie Sweater”. Praticamente Billie Oddie era un cantante del Regno Unito molto ironico. Oggi si occupa di ecologia!

Tornando al modello, alla fine c’รจ scritto “For further instructions please listen to ‘The Knitting Song’ (Parlophone R5346)” Traduzione: Per ulteriori istruzioni. vi preghiamo di ascoltare “The Knitting Song” (Parlophone R5346.

Let’s Knit!!

Ci vediamo a KN.IT 2020 – 11-13 settembre 2020 – Educatorio del Fuligno, Firenze, www.knititalia.com

Elizabeth Zimmermann

Conosciamo meglio il Pi Shawl e suo cugino minore il 1/2 Pi Shawl

Che ci credete o meno, io non ho mai fatto un Pi Shawl!! Io e il pizzo non andiamo molto d’accordo! E allora visto che l’estate รจ quasi arrivato e si comincia a pensare alle ferie e cosa portar via sui ferri, ho deciso di mettermi alla prova …

e quindi ho aperto Knitterโ€™s Almanac al mese di luglio (perfetto, visto che parto per le ferie proprio a luglio) e comincio a leggere

“Inizi a intravedere la ben conosciuta teoria geometrica che governa quello che stai facendo? โ€ฆ Stiamo parlando di Pi greco. La geometria del cerchio รจ imperniata sul rapporto misterioso tra la circonferenza di un cerchio e il suo raggio. Un cerchio raddoppierร  la propria circonferenza allโ€™infinito, oppure come direbbe chi lavora a maglia, la distanza tra i giri di aumenti, in cui si raddoppia il numero di maglie, รจ di 3, 6, 12, 24, 48, 96 giri e cosรฌ viaโ€ฆโ€ 

EZ, Knitter’s Almanac, p.73

Eโ€™ cosรฌ che EZ spiega la teoria dietro il suo Pi Shawl.

Ma forse un Pi Shawl sarebbe troppo come primo tentativo.. ma…potrei fare un 1/2 Pi Shawl. Credo che per fare un 1/2 Pi Shawl, non faccio altro che sostituire i giri in tondo con ferri avanti e indietro, applicando la stessa formula. Quindi un 1/2 Pi Shawl, ma non uno qualsiasi! Voglio fare l’EZ 100th Anniversary Camping Half Pi Shawl  di Mwaa Knit, creato per il centesimo anniversario della nascita di Elizabeth Zimmermann.

Il tema del Camping shawl รจ tratto dalle meravigliose avventure in campeggio che EZ descrive nei suoi libri e “digressioni”. Cito Mwaa Knit 

“… la mia preferita in assoluta รจ la storia di quando Elizabeth, “il Vecchio”, e il gatto KLINE  sono andati in campeggio su una isola remota nel nord del Canada alla fine di Settembre 1971″

The Opinionated Knitter, pages 38-41

Mwaa Knit ha scelto i seguenti punti di pizzo per questo scialle:

Paw Prints (un adattamento di un punto nel libro The Haapsalu Shawl p. 131), per ricordare il gatto KLINE.

Slanting Twigs (p. 119), che rappresenta una passeggiata nella foresta con il sole che filtra attraverso le foglie degli alberi.

Willow Leaves (p.), per celebrare tutto quello che รจ verde e viva.

Waves and Droplets (nome data a Mwaa Knitting al bordo), ispirato da TiaJudyโ€™s scalloped edging che rappresenta l’acqua di un fiume o fiume che lambisce la sabbia e le pietre.

Ci aggiorniamo a fine luglio…

DLG

Immagine di copertina: by ladyoftheloom, Raverly.com

Elizabeth Zimmermann · Workshop

Baby Surprise Jacket

Immagine di copertina: Schoolhouse Press

EZ ha creato un cospicuo numero di design di capi per bambini, iniziando con il Tomten, per il suo primo figlio, e poi il Baby Surprise Jacket per festeggiare la nascita del suo primo nipote, Cully.

Molti di questi capi per bambini sono lavorati in punto legaccio, il preferito di Elizabeth Zimmermann. Lo definiva โ€œeleganteโ€ e notava che le sue โ€œrighe ondulateโ€ possono essere disposte sia in orizzontale che in verticale, dando origine a modelli insoliti.

Elizabeth fa spesso riferimento al punto legaccio, alludendo alla sua perfezione geometrica e alla sua eleganza. Piรน di una volta nei suoi scritti ha dichiarato di voler scrivere un libro interamente dedicato a questo punto dato che lo trovava cosรฌ affascinante.

Dopo il successo del workshop online dedicato al primo capo per bambini disegnato da Elizabeth Zimmermann, il Tomten, e dopo tante richieste negli anni da quando ho aperto il gruppo Facebook โ€œElizabeth Zimmermann allโ€™Italianaโ€, ho deciso di presentare un workshop sulla Baby Surprise Jacket, il design piรน conosciuto di Elizabeth Zimmermann.  

Il Baby Surprise Jacket โ€“ BSJ – รจ diventato quasi legenda da quando รจ stato concepito piรน di 45 anni fa, nel 1968. Nel libro The Opinionated Knitter, Meg Swansen scrive (p. 104):         

Elizabeth e suo marito โ€œGafferโ€ (soprannome) erano in vacanza in Europa. Arrivati in Germania e in attesa del primo nipote che sarebbe nato a novembre, Elizabeth comprรฒ un modello per una classica cuffia da bambino in punto legaccio; tramite una serie di doppie diminuzioni, il cappellino finiva in una punta nel mezzo della fronte. Dopo aver lavorato alcuni centimetri, Elizabeth perse le istruzioni e, dopo aver cercato di continuare senza, si stancรฒ e lo buttรฒ in un angolo. La mattina dopo, quando andรฒ a prenderlo, il modo in cui era caduto sul tavolo dava lโ€™idea della manica di una giacca per bambino. Con quellโ€™immagine in mente, Elizabeth continuรฒ a lavorare*.

Meg Swansen

Nella โ€œNewsletter and leafletโ€ n. 21 nellโ€™autunno del 1968, EZ presentava cosรฌ il capo al suo pubblico per la prima volta:

Cara Knitter,

io la chiamo โ€œSurprise Jacketโ€ (Giacca a sorpresa) perchรฉ quando finirai di lavorarci su, vedrai che non assomiglierร  a nulla di esistente su questa terra. Ma una volta che ci fai due cuciture, vedrai subito comparire una giacchettina, la piรน bella che mai avessi desiderato. Reversibile, senza cuciture ai lati o al giro manica, che potrebbero compromettere la portabilitร  o renderla scomoda da indossare; in piรน per farla non devi mai rompere il filato o fare giunti. Lavorato in un filato sottile con una tensione di 6 maglie in 2.5 cm, รจ il regalo perfetto per un neonato, perchรฉ โ€œcrescerร โ€ con il bambino. Inoltre, se segui le stesse istruzioni ma con un filato che da una tensione di 5 maglie in 2.5 cm, otterrai la taglia giusta per un bambino di 1 anno o piรน*.

Elizabeth Zimmermann โ€“ The Opinionated Knitter, p. 102

La nostra Elizabeth concludeva la sua newsletter annunciando che la notizia piรน bella era che stava per diventare nonna (ecco il perchรฉ dellโ€™invenzione di questo modello) e che da ora in poi avrebbe disegnato piรน capi da bambino โ€ฆ in taglie crescenti.

La BSJ รจ stata subito un successo e dal 1968 ad oggi sono state aggiunte la ASJ (Adult Surprise Jacket) e una versione per ragazzi. Ma lasciamo questi ultimi design per unโ€™altra volta!

*NdT Le traduzioni sono mie e non possono essere nรฉ riprodotte nรฉ distribuite. Donna L. Mansi

Per i soci KnitViktim che volessero avvicinarsi a questo progetto, รจ disponibile gratuitamente un gruppo Facebook privato dedicato alla Presentazione della BSJ

Ecco una carrellata delle mini BSJ realizzate dalle iscritte al gruppo FaceBook

Elizabeth Zimmermann

Una bibliografia essenziale dei lavori di Elizabeth Zimmermann

Il primo libro scritto da Elizabeth Zimmermann, Knitting without Tears, uscรฌ nel 1971. Questa pubblicazione ha letteralmente rivoluzionato il modo in cui le donne statunitensi intendono la maglia. La reazione al libro negli Stati Uniti fu incredibile.

Elizabeth Zimmermann ricevette tantissime lettere in cui le sue lettrici la ringraziavano per โ€œaver liberato” la figura della โ€œknitterโ€ dagli schemi pedanti e macchinosi tipici dei modelli knit che a quel tempo erano disponibili in riviste e pubblicazioni dei produttori di filati. Questo libro contiene ventiquattro modelli, inclusi quelli piรน iconici come il Tomten, il maglione Fair Isle con lo sprone tondo e altri. EZ avrebbe voluto intitolare questo libro The Opinionated Knitter, ma la casa editrice non fu dโ€™accordo. Le prime 54 pagine sono dedicate ai suoi consigli da โ€œopinionated knitterโ€ sul filato, i ferri, le tecniche da utilizzare, gauge/tensione di lavoro, ecc. e vanno a costituire un vero vademecum per la โ€œknitter Zimmermanianaโ€. I modelli sono spiegati per una sola taglia, ma contengono suggerimenti su come crearne di altre in base al gauge e alle percentuali. In questo libro, infatti, si possono scorgere le origini di quello che diventerร  lโ€™EPS (Elizabethโ€™s Percentage System), ovvero un sistema per creare capi adattati su misura. Siccome lo stile di scrittura รจ discorsivo, per apprezzare pienamente il libro รจ necessaria una buona comprensione dellโ€™inglese scritto.

Il secondo libro scritto dalla Zimmermann รจ The Knitter’s Almanac, pubblicato nel 1974. Si tratta di un almanacco, nel vero senso della parola. Il libro presenta 12 capitoli in cui vengono presentanti 12 progetti, uno per ogni mese dellโ€™anno (per alcuni mesi, il progetto รจ presentato in diverse versioni).

Sicuramente non รจ un libro per chi ha soltanto una conoscenza scolastica dellโ€™inglese. In queste pagine, Elizabeth ci racconta i suoi progetti in uno stile narrativo molto divertente. Luglio รจ uno dei miei mesi preferiti del libro: parla di viaggi, di maglia, di campeggi lungo il Mississippi. E alla fine di ogni capitolo troviamo le โ€œpithy directionsโ€ (istruzioni concise) per il capo presentato da Elizabeth. Piรน che modelli, sono ricette di facile comprensione per una โ€œknitterโ€ con un poโ€™ di esperienza con i capi di Elizabeth Zimmermann.

Il terzo libro di Elizabeth Zimmermann รจ Knitting Workshop, uscito nel 1981, poi revisionato da Meg Swansen e suo figlio Cully e pubblicato in una nuova edizione nel 2013. La prima edizione costa molto di meno, ma la seconda edizione ha moltissime note che “aggiornano” i modelli.

Elizabeth Zimmermann scrisse Knitting Workshop come libro di accompagnamento ad unโ€™omonima serie televisiva (la sua seconda) in cui presentava i suoi capi. รˆ un vero e proprio manuale per โ€œknitterโ€: parte dai primi passi fondamentali per arrivare fino alle Master Class. รˆ di facile comprensione e contiene il cuore della filosofia Zimmermaniana.

Il quarto libro di EZ รจ Knitting Around, or, Knitting without a License, pubblicato nel 1989: รจ il mio preferito. Questo libro, similmente a The Knitterโ€™s Almanac รจ scritto come se fosse un diario personale in cui Elizabeth si racconta attraverso le sue โ€œdigressionsโ€: esso finisce per costituire una sorta di diario di memorie per i suoi figli e nipoti.

Queste digressioni si alternano a diversi modelli, alcuni โ€œstoriciโ€ e altri rivisitati o inediti. Il libro contiene moltissimi dei suoi modelli piรน conosciuti, incluso il famoso maglioncino Fair Isle con sprone tondo, lavorato bottom-up senza cucitura, che ha segnato un punto di svolta nella carriera della Zimmermann. Ad esclusione dei modelli, anche per questo libro รจ richiesto un buon livello di comprensione dellโ€™inglese scritto. Secondo me รจ un must per qualsiasi โ€œknitterโ€ che intende seguire le orme di EZ. รˆ importante notare che molti dei modelli di EZ sono piuttosto intuitivi e una volta che si capisce la costruzione del capo, diventa semplice seguire le istruzioni anche per chi non ha unโ€™ottima conoscenza dellโ€™inglese. Knitting Around รจ lโ€™ultimo libro che Elizabeth ha pubblicato prima della sua morte, nel 1999. Tuttavia ci sono altri tre libri che vanno inclusi nella sua bibliografia: uno scritto da Meg Swansen e due scritti da Cully Swansen. Tutti e tre sono incentrati su EZ e sui suoi modelli piรน iconici. Dopo la morte di Elizabeth Zimmermann, la sua famiglia ricevette tantissime lettere in cui le โ€œknitterโ€ che conoscevano Elizabeth personalmente o solo attraverso le sue newsletter e i suoi libri, oltre a dare le condoglianze alla famiglia, raccontavano di come la loro beniamina aveva cambiato le loro vite, e cambiato il modo in cui lavoravano a maglia. Infatti, EZ era solita stabilire un contatto stretto con loro: aveva lโ€™abitudine di rispondere personalmente alle domande e alle lettere dalle sue โ€œknitterโ€. E dopo la sua morte, una di queste, Joan Debolt, trovรฒ una lettera ricevuta da EZ in cui si leggeva:

Nessun terzo libro รจ previsto allโ€™orizzonte. Ma se un giorno i miei eredi e legatari vorranno raccogliere una selezione tra i numeri di Wool Gathering ai fini di una pubblicazione, avranno la mia benedizione. Il nuovo numero per il mese prossimo tratta i maglioni Fair Isle. Che divertimento. Good Knitting (buon lavoro a maglia). Elizabeth

La raccolta auspicata da EZ in questa lettera venne pubblicata nel 2005 con il titolo The Opinionated Knitter. Elizabeth Zimmermann era affezionata a questa dicitura poichรฉ era lโ€™appellativo con cui si definiva.

Come accennato sopra, questo รจ il titolo che EZ avrebbe voluto dare al suo primo libro, ma la casa editrice Scribnerโ€™s rifiutรฒ il titolo e scelse Knitting without Tears. Nell’introduzione al libro in questione, Meg spiega di aver colto questโ€™opportunitร  per accontentare il desiderio di sua madre. In questo libro, Meg Swansen ripropone e commenta le newsletter originali di Elizabeth (alcune presentano degli aggiornamenti). Le newsletter sono scritte nello stile narrativo caro a Elizabeth e quindi richiedono un buon livello di comprensione dellโ€™inglese scritto. Invece, le note e gli aggiornamenti di Meg sono di facile fruizione anche per chi ha un livello medio/buono di inglese.

Nel 2011, Cully Swansen, figlio di Meg e nipote di Elizabeth, pubblica Knit One Knit All. Se The Opinionated Knitter รจ lโ€™espressione di un desiderio dei suoi eredi, Knit One Knit All rappresenta invece il libro sul punto legaccio che la Zimmermann avrebbe sempre voluto scrivere: purtroppo non riuscรฌ mai a farlo poichรฉ non trovava una casa editrice disposta a pubblicarlo.

Il punto legaccio era il preferito di Elizabeth Zimmermann. Lo definiva โ€œeleganteโ€ e notava che le sue โ€œrighe ondulateโ€ disposte in orizzontale o in verticale potevano dare origine a modelli insoliti. Nei suoi scritti, EZ fa spesso riferimento al punto legaccio. Ne citeremo una sola, che puรฒ valere anche per tutte le altre:

Un giorno penso che scriverรฒ un libro intero sul punto legaccio; รจ cosรฌ facile e versatile, e dร  molta soddisfazione quando usato per progettare un modello. Se gestito correttamente, il numero di maglie in un pollice risulta essere esattamente lo stesso numero di creste in un pollice, o due volte il numero di ferri

Spun Out #32

Molti dei modelli nel libro sono stati ripresi dai vecchi numeri di Wool Gathering e sono stati rivisitati per lโ€™occasione, mentre altri sono inediti e sviluppati da Cully in basi a idee e appunti trovati nellโ€™archivio di EZ. La stesura dei modelli in questo libro รจ piรน simile a quella che troviamo nelle moderne riviste di maglia. Sviluppati in piรน taglie, questi modelli facilitano le cose per chi porta le taglie piรน comuni. Elizabeth avrebbe detto che questo libro รจ stato scritto per i cosiddetti “blind followers”! Secondo me, dal punto di vista della lingua,ย  รจ accessibile a chi ha una conoscenza media/buona dellโ€™inglese.

Lโ€™ultimo libro che vorrei citare รจ The Complete Surprise, ideato e pubblicato da Cully Swansen nel 2016. Partendo dal modello piรน iconico di sua nonna, The Baby Surprise Jacket, Cully scrive una โ€œguida Surpriseโ€ completa allโ€™ABCSJ (Adult, baby, child surprise jacket) per tutti, dal principiante al esperto. Oltre alle classiche giacche, Cully include nella raccolta anche la sua versione personale โ€œstrandedโ€ (lavorati a due colori), una sciarpa che รจ lavorata usando tutte le tecniche necessarie per fare un BSJ, e anche tre nuovi modelli surprise: il Surprise Dress, il Surprise Bolero, e il Surprise Snuggle Suit, senza dimenticare i classici Surprise Booties e il Surprise Bonnet di EZ.

Per quanto riguarda la lingua, il libro  รจ accessibile a chi ha una conoscenza media/buona dellโ€™inglese.Anche per questo libro, molti dei modelli di EZ sono piuttosto intuitivi e una volta che si capisce la costruzione del capo, diventa semplice seguire le istruzioni anche per chi non ha unโ€™ottima conoscenza dellโ€™inglese.

Elizabeth Zimmermann · Maglia Tradizionale

Elizabeth Zimmermann e il maglione norvegese

 

Avendo letto di questo suo primo modello, era naturale che cercassi di procurarmi una copia della rivista! Non ci sono riuscita… ma… girando in rete ho saputo che la Seattle Public Library (Seattle, Washington, USA) ha una copia della rivista nella loro collezione.

Qui una piccola parentesi: ho sempre avuto un rispetto grandissimo per i bibliotecari. Sin da piccola sono stata frequentatrice assidua delle biblioteche pubbliche. L’estate tra la seconda e la terza elementare, mia madre ha deciso che ero grande abbastanza da prendere la mia bicicletta il sabato pomeriggio e andare biblioteca โ€“ da sola! Sono stati i pomeriggi piรน belli della mia infanzia. Avrรฒ fatto impazzire le signore bibliotecarie alla Florissant Public Library, ma mi hanno sempre aiutato con tanta pazienza a trovare i libri che cercavo.

Finita la parentesi: chiaramente, non ho avuto remore a scrivere alla Biblioteca per chiedere se gentilmente mi potessero far avere una copia dell’articolo. Desiderio che fu subito esaudito, con lโ€™arrivo dellโ€™articolo. La lettura era affascinante. EZ, nel suo stile inimitabile, ha raccontato il suo rapporto conflittuale con i maglioni “norvegesi”.

Titolo dell’articolo: Norwegian Sweaters – the easy way. By Elizabeth Zimmermann.

Ecco l’incipit:

โ€œPer tutta la mia vita, mi ero determinata di non fare โ€“ in nessuna forma o sembianza – un maglione da sci norvegese e avevo, secondo me, quattro motivi eccellenti per non farlo: uno โ€“ odio lavorare a rovescio; due โ€“ odio torcere i filati insieme con ogni cambio di colore; tre โ€“ odio chart complicate e il dover tradurre in colori, punti, asterischi e scarabocchi vari; quattro โ€“ il peggiore tra tutti, odio il processo interminabile di lasciare un colore per prenderne un altro ogni volta che il modello me lo comanda โ€“ a volte ogni seconda maglia. Ma i miei figli erano ugualmente determinati ad avere un maglione da sci! Quindi mi sono scervellata e ho battuto tutti e quattro le difficoltร , sviluppando un capo norvegese che รจ diventato lโ€™invidia di tutti i compagni della prima media di mia figlia; e ora produco tali maglioni in ogni taglia per i miei figli in crescita.โ€.

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A questo punto, EZย spiega punto per punto come ha risolto i quattroย dubbi che la fermavano davanti al maglione norvegese perchรฉ,ย anche se lei non voleva fare quei maglioni, i suoi figli li volevano portare a tutti costi!

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  • Primo punto: come evitare di dover lavorare a rovescio? Lavorare in tondo usando dei ferri circolari – uno piรน lungo per il corpo e uno piรน corto per le maniche – per creare un tubo che diventerร  il corpo del maglione. E qui spende qualche parola anche sullo “steeking” ossia, tagliare il tubo che hai lavorato per inserire le maniche.
  • Secondo punto: come evitare di dover torcere insieme i filati quando si cambia colore nel motivo a due o piรน colori? Scegliere motivi che non usano piรน di cinque maglie consecutive in un colore, cosรฌ i segmenti di filato portato sul dietro del lavoro saranno piรน corti, cosรฌ evitando che le dita vengono intrappolate tra i fili indossando il maglione . Dice che un vantaggio collaterale รจ un tessuto “doppio” e quindi piรน caldo.
  • Terzo punto: come eliminare grafici complicati che ci costringono a cambiare filato troppo spesso? Alternare delle fasce di motivi alti lavorati su 8 o 9 giri con motivi meno alti lavorati su tre giri. Suggerisce di recitare delle “filastrocche” che inventi per ricordare l’ordine dei colori nei motivi. Per esempio: 3 maglie chiare, 3 scure, 3 chiare, SCURA; 3 maglie chiare, 3 scure, 3 chiare, SCURA oppure CHIARA 1, 2, 3, 4, 5 – scura, scura, chiara, scura, scura; CHIARA 1, 2, 3, 4, 5 – scura, scura, chiara, scura, scura,
  • Quarto punto: come evitare di dover costantemente lasciare un colore per riprendere l’altro? Qui ci spiega che ci sono due modi per lavorare a maglia: il cosiddetto metodo Inglese e quello Continentale. Ci ammonisce a imparare a lavorare in entrambi i modi, cosรฌ possiamo tenere in una mano un colore e nell’altro l’altro colore… senza dover lasciare e prendere i filati, ma solo “gettare” un colore con la destra o “pick” un colore con la sinistra.

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Se mi conoscete anche un po’ da quel che scrivo, sapete che sono molto curiosa! E quindi ho cercato questo maglione tra i modelli di EZ. Le mie fatiche non erano in vano!

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Tra gli Spun Out nella mia collezione EZ, ho trovato il #44, una ristampa del *Wool-Gathering #59, pubblicato nel 1998 per celebrare il 40ยฐ anniversario dellโ€™attivitร  di vendita per corrispondenza che poi รจ diventato Schoolhouse Press. ย Nella newsleanniversarytter, Meg parla del maglione del 1958 e comโ€™รจ tornato alla luce durante una visita l’anno primo. Vedendo quel vecchio maglione, si รจ ricordato di averne fatto uno per il figlio, Cully, nel 1989 e che era ora di fargli un altro.ย  Detto, fatto! Nel 1998 illustra il Norwegian Pullover ร  la Meg (una mia licenza poetica!).ย 

a destra: Wool Gathering 59 anniversary issue:ย 

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Spero di non avervi tediato troppo, anzi – spero di aver stuzzicato la vostra curiositร  e che andrete in cerca del filato perfetto nei colori perfetti per fare un Norwegian Sweater usando il metodo che piรน ti piace… perchรฉ la Grande Dame della maglia ti direbbe che non esiste un modo corretto or scorretto per lavorare a maglia!

“There is no right way to knit; there is no wrong way to knit. So if anybody kindly tells you that what you are doing is wrong, don’t take umbrage; they mean well. Smile submissively, and listen, keeping your disagreement on an entirely mental level. They may be right, in this particular case, and even if not, they may drop off pieces of information which will come in very handy if you file them away carefully in your brain for future reference.” Elizabeth Zimmermann in Knitting without Tears, p. 52

Non cโ€™รจ un modo corretto di lavorare a maglia; non cโ€™รจ un modo scorretto di lavorare a maglia. Quindi se qualcuno ti dice โ€“ gentilmente โ€“ che lo stai facendo in modo sbagliato, non ti offendere; le loro intenzioni sono buone. Sorridi, con rassegnazione, e ascolta, tenendo per te il tuo disaccordo. Potrebbero avere ragione, in questo caso particolare, e anche se non fosse vero, potrebbero fornirti con dei trucchetti che ti torneranno utili, quindi archiviarli mentalmente per un uso futuro.โ€.

DLM – 2 aprile 2016

*Disponibile come Norwegian Snow Flurry SPP72 sul sito della Schoolhouse Press