Quando pensiamo alla lavorazione di una maglia “top-down”, il primo nome che ci viene in mente è quello di Barbara G. Walker, autrice del libro Knitting from the Top, pubblicato nel 1972 da Charles Scribner & Sons, NY. Dopo la Walker ci sono stati altri che hanno seguito il suo esempio e che hanno scritto altri libri sull’argomento.
La Walker – come Elizabeth Zimmermann – era una voce fuori dal coro. Nell’introduzione al suo libro, la Walker scrive: “”La maggior parte dei capi a maglia è disegnata per essere lavorata dal bordo inferiore fino al collo o punta vita. Esiste una scuola di pensiero, la quale sostiene che lavorare un capo nell’altra direzione sia molto più difficile. Questa idea non è di chi lavora a maglia ma di chi scrive le istruzioni per la lavorazione a maglia – forse perché secondo il sistema “knit-by-numbers”, così alla moda oggi, è più difficile scrivere le istruzioni per un capo lavorato dal bordo superiore verso quello inferiore.” (NdT – traduzione mia personale)
(Knitting from the Top, p.9)
La Walker continua, dicendo che il metodo basato sui “numeri” (i.e. misure varie standardizzate) non rientra nel suo modo di pensare e che nonostante il pensiero popolare, lei trova che lavorare dal bordo superiore verso quello inferiore sia il migliore modo per ottimizzare il rapporto tra il capo e il corpo che lo porta.
Ci parla della facilità con cui ci si possa assicurare che un capo calzi a pennello perché può essere provato in qualsiasi momento – essendo lavorato dal collo in giù – per controllare qualsiasi misura, compresa la lunghezza.
Ma non dovevamo parlare di Elizabeth Zimmermann?? La nostra EZ già nel 1970, quindi due anni prima che la Walker pubblicasse il suo libro, aveva contemplato una maglia lavorata dal collo verso il bordo inferiore. Infatti, proprio in quell’anno ha deciso di condividere questa idea con i lettori della sua newsletter Wool Gathering (Numero 2).
Il titolo dell’articolo nella newsletter è “Circular Sweater from the Neck Down” (Maglia lavorato in circolare dal collo in giù).
L’incipit di Elizabeth non lascia dubbi sulla sua preferenza per il metodo “bottom up”, ossia dal bordo inferiore verso il collo, ma per rispondere alle “più che occasionali implorazioni pietose” dei suoi lettori, mette da parte le sue riserve per trattare l’argomento della lavorazione “top down”, ossia dal bordo superiore verso il bordo inferiore. Continua poi con un elenco dei problemi che lei trova con questo metodo e le sue soluzioni a questi problemi. Vi riporto solo il numero 3 che io trovo sia quella più zimmermanniana e la più divertente:
“N. 3 iniziare con poche maglie per finire con tantissime, nonchè la lavorazione interminabile del corpo e delle maniche, cosa che io trovo psicologicamente scoraggiante.
Soluzione per il n. 3
“Non c’è soluzione. Se voi siete contenti di farlo, perché mai dovrebbe dare fastidio a me?”
Spun-out, no. 2 (Ristampa del Wool Gathering #2, 1970)
(NdT: Traduzione mia personale)
Conclude dicendo che le energie che ha speso per spiegare i problemi e arrivare alle relative soluzioni, non sono nulla paragonate alle difficoltà di invertire il suo solito modo per fare le maglie.
E qui inizia il bello. Non so se questo sia stato un momento clou per il sistema EPS – Elizabeth’s Percentage System (già accennato nel Fair Isle Yoke Sweater della sua primissima newsletter del 1958), ma ho fatto un piccolo studio bibliografico e ho notato che nel suo primo libro Knitting without Tears (pubblicato nel 1971), Elizabeth parla di percentuali nella costruzione della maglia, ma non parla di “Elizabeth’s Percentage System”. Oso a pensare che il sistema EPS system sia stato maturato piano piano e che Elizabeth l’abbia migliorato con ogni capo che ha creato; fatto sta che già qui, nel 1970, non solo parla di una costruzione top-down, ma anche di una costruzione basata non sui “numeri” così odiati dalla Walker, ma su UN NUMERO CHIAVE che lei denomina “K” e su dei percentuali dello stesso. “K” è il numero di maglie necessario per ottenere la circonferenza desiderata della maglia, misurata all’altezza delle ascelle. Tutte le altre misure sono percentuali di “K” con l’eccezione delle lunghezze del corpo e delle maniche. Se lo capovolgessimo, sembrerebbe una prima bozza di quel sistema di percentuali che, oggi conosciamo come l’EPS!
Ed ecco la storia di EZ e il metodo Top-Down!
Photo credit: Schoolhouse Press Spun out #7 ” Circular Sweater from the Top Down
DLM – Aprile 2021
Buon pomeriggio mi piacerebbe partecipare.
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Ciao Marta, questo è un post sul metodo, se vuoi partecipare al webinar che terrò il 24 aprile trovi il link con tutte le info qui https://www.facebook.com/KnitViktim/posts/5606942376013327
se non hai facebook scrivimi su knitviktim.ets@gmail.com
grazie! Donna
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Interessantissimo! Grazie!
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